UN MINUTO CON DIO…

Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Dal Vangelo secondo Marco 7,21.24-27

Come vivere questa Parola?
Vigiliamo sul nostro modo di ascoltare e di mettere in pratica la Parola. Non è così scontato. Sappiamo che Gesù ha detto parole scomode come le Beatitudini, il perdono incondizionato e gratuito… ma poi nella vita concreta siamo sordi e ascoltiamo noi stessi. Al di là di questo perché è importante ascoltare e mettere in pratica? Per avere basi solide su cui edificare la nostra vita. Anche noi siamo “casa” tempio dello Spirito Santo. E questo Tempio che è ciascuno di noi su cosa è edificato, sulla fragilità del sentire o sulla solidità della Parola? “Casa” nel linguaggio giudaico ha molti significati: “Casa di Israele” indica tutta una tribù che va dagli antenati sino ai figli che sono il futuro. Su cosa si edifica oggi quella parte del mondo che non riconosce più le proprie radici cristiane? Cosa sono le conseguenze? Anche se queste radici sono aride, un germoglio c’è sempre, una speranza. casa è la famiglia: su cosa si fonda la mia famiglia composta di sei frati? E quella di genitori e figli? Le basi non le dà la scuola, quella da solo nozioni. Uno può uscire dalla scuola sapendo molte cose, ma senza basi solide per costruire la propria casa, la propria vita.

“Signore, Signore”