Un minuto con Dio

Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Dal Vangelo secondo Giovanni 3,7-15

Come vivere questa Parola?
Nicodemo era arrivato con l’atteggiamento sbagliato: aveva fatto un’affermazione. Ora trova la strada giusta: pone delle domande, non ha più certezze ma il suo cuore non è ancora pronto. Infatti non rinuncia a chiamare Gesù Rabbì, lo ha classificato in quel modo e li si è fermato. E Gesù ne dialogo lo conduce in un itinerario biblico, il terreno che Nicodemo conosce essendo uno dei Capi dei giudei. Parla di sé attraverso la figura del Figlio dell’Uomo che rimanda al Libro di Daniele. Una figura che viene sulle nubi per giudicare la storia. poi aggiunge un particolare che questo Giudice della fine dei tempi giudicherà come “innalzato” come il serpente di rame di Mosè. Quindi il giudizio avverrà sulla Croce perché questa parolina “innalzato” verrà usata di nuovo di Gesù per parlare della sua passione. Gesù sta invitando Nicodemo a credere ma non attraverso i miracoli, i segni ma riconoscendo l’Amore di Dio che Gesù vuole rivelare con le parole con i segni, con la sua stessa vita. Il Giudizio (Daniele) avviene attraverso il fuoco dell’Amore di Cristo che brucia e salva.