Un minuto con Dio

Salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

Dal Vangelo secondo Matteo 8,23-27

Come vivere questa Parola?
Questo brano mi ricorda la forza della preghiera. La barca è simbolo della Chiesa sballottata dalle prove, dalle persecuzioni, dalle contraddizioni, dalle correnti interne ed esterne e dai propri peccati. Ritrova la calma dopo aver invocato Gesù: “Salvaci, Signore, siamo perduti!”. Suor Maria de Coppi scrive in una lettera ad un confratello spostato in altra missione, di aver ritrovato il coraggio durante la Guerra Civile in Mozambico perché aveva aumentato le ore di preghiera: cinque al giorno. Ecco in un’epoca come la nostra non penso che sia l’affanno pastorale a riportare òa gente in Chiesa ma il fatto che le nostre chiese tornino ad essere case di preghiera perché è dalla preghiera che nasce la fede. Ieri era Tommaso ad averne poca, oggi il Vangelo ci dice che anche la Chiesa a volte ne ha poca: “gente di poca fede”. Come posso riconoscere di avere fede? Se non ho paura, se nelle prove prevale la speranza e la pace interiore; se i drammi della vita dopo avermi agitato e sconvolto non mi impediscono di continuare ad amare e a vivere perché so che alla fine c’è Dio, la comunione dei santi, la vita oltre la morte..