Un minuto con Dio

Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Dal Vangelo secondo Luca 18,1-8

Come vivere questa Parola?
Altra domanda drammatica da parte di Gesù: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. Fa questa domanda dopo aver parlato della preghiera. Una preghiera che chiede giustizia, una preghiera che è importuna, una preghiera che grida giorno e notte.
Madre Teresa ci ricorda che la fede è frutto della preghiera se non si prega non si ha fede. Non si prega per aver fede ma è la fede che nasce dalla preghiera Lo scrittore francese G. Bernanos dice che “non si cessa di aver fede, essa piuttosto cessa di plasmare la nostra vita”. Ecco se la tua vita non è modellata sule beatitudini, sul comandamento dell’amore, sulle opere di misericordia allora c’è qualche problema tra labbra e cuore: si ripetono parole ma il cuore non ascolta, non si interroga, non accoglie.