Un minuto con Dio

Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Dal Vangelo secondo Luca 19,41-44

Come vivere questa Parola?
Una pagina di grande attualità. Gerusalemme assediata, Israele assediato da atti terroristici ma qui Gesù non colpevolizza i nemici storici di Israele ma il cattivo comportamento di Gerusalemme: non ha riconosciuto il tempo in cui è stata visitata. In questi giorni sentiamo commenti offensivi sulle religioni che sono viste come cause scatenanti la guerra. Ma nessuna guerra và fatta in nome di Dio. Anche la guerra tra Israele e Palestina come quella tra Russia e Ucraina è “tra fratelli”. Tra fratelli cristiani ortodossi la seconda e tra fratelli che pregano lo stesso Dio in due religioni, forme, tradizioni diverse: Islam e Giudaismo. E la Chiesa che cosa fa? Pattom il custode generale di Terra Santa, Mons. Pizzaballa e Papa Francesco ci dicono la stessa cosa: non schieratevi da una parte o dall’altra ma siate operatori, artigiani di Pace. Noi crediamo che Cristo sia la via della Pace ma la sua visita non è stata riconosciuta e le tenebre ancora hanno la meglio. Il nostro compito per l’umanità è essere Luce, quella Luce della Pace che viene da Cristo.